Sintetica e seducente nella pubblicità, armoniosa e sobria nei video, semplice e chiara nei documenti e nel web: la scrittura si conforma ai media e ai destinatari per raggiungere i suoi obiettivi di comuncazione.
Mai nella storia si è scritto tanto quanto oggi. E-mail, siti web, app, intranet, blog, post e tweet sono fatti soprattutto di parole. Parole che devono essere scritte con attenzione, per farsi trovare e farsi leggere, per farsi capire e farsi seguire. Parole che vanno meditate poiché nella Rete girano e restano, influendo sulla reputazione di una persona o di un’azienda.
Scrivo per i media digitali da più di vent’anni e insegno come si fa. È infatti attraverso le parole (e i tag) che ci muoviamo nei siti Internet e nelle intranet aziendali, che cerchiamo nei motori di ricerca e condividiamo relazioni e conoscenza nelle organizzazioni.
Internet convive con i media “tradizionali” e io continuo con piacere a scrivere testi per la pubblicità su radio, TV, periodici e affissioni. E brochure istituzionali, testi per documentari e biografie aziendali.
Ho lavorato molti anni in pubblicità e mi sono divertito molto sia quando il cliente era molto “serio” come l’Hotel Hilton sia quando era “irriverente” come Smemoranda, di cui ho seguito la comunicazione per 10 anni. Da vari anni collaboro con Ogilvy & Mather e Ogilvy Healthworld.
E poi c’è la mia attività di giornalista. Ho scritto di fotografia per varie riviste e ho diretto due mensili. Ho anche creato e diretto le redazioni giornalistiche online dell’Università degli studi di Milano e di ImaLab.